domenica 28 novembre 2010

Biennale di Architettura, Venezia 2010


 Architecten De Vylder Vinck Taillieu
 7 houses for 1 house/ the ordos 100 project revisited
L’architetto usa uno spazio all’interno dell’Arsenale per visualizzare in 7 modi diversi la sua proposta non costruita per il progetto ordos 100 realizzato nella regione cinese della Mongolia interna : un edificio di 1000 m² composta da sette abitazioni, ridimensionato in modo da essere più attuabile per l’ufficio.

Transsolar & Tetsuo Kondo Architects
Cloudscapes
Realizza alle Corderie dell’Arsenale una nube vera con chiare profanazioni. Qui i visitatori possono fare esperienza di un’atmosfera effimera con cui entrano in contatto a livello individuale dal basso, dall’interno e dall’alto, utilizzando una rampa che si snoda nello spazio. Sono curiosi di capire come noi possiamo cambiare lo spazio e come lo spazio possa cambiare noi.

 Partecipazione nazionale della Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia
Learning Architecture   commissario: Frosina Zafirovska
Qual è il primo contatto con l’architettura? Per gioco o per uno scopo? Come dogma o per dialogare? Come atto individuale o collettivo? Imparare l’architettura è un’esperienza del primo anno di studi alla Facoltà di Architettura di Skopje che attraversa varie fasi: forma, modello, muro. Prima impariamo che l’architettura non è un sistema statico, ma un sistema materiale metastabile, quindi che l’architettura è una configurazione musiva plurale costituita da una molteplicità di punti di vista individuali e infine che il pensiero e la creazione sono preceduti dal giocare all’architettura. Le persone si incontrano nell’architettura attraverso il suo apprendimento.



 Amateur Architecture Studio
Decay of a Dome
L’installazione è una struttura leggerissima la cui forma è molto simile alle cupole degli edifice occidental e muta con l’aumentare della sua altezza. Ma il suo principio costruttivo è molto affine a quello delle strutture cinesi tradizionali: non essendo necessaria una base, la costruzione non danneggia il suolo; inoltre, l’edificio è composto da un numero minimo di elementi e si fonda sui principi costruttivi più semplici.


Foto 6-7: Toyo Ito & Associates, Architects
Taichung Metropolitan Opera House
L’installazione si incentra sul progetto della Taichung Metropolitan Opera House elaborato per la Repubblica di Cina (Taiwan) e attualmente in costruzione. Tubi continui verticali e orizzontali costituiscono lo spazio organico, proposto per la prima volta nel 2005 al concorso per un auditorium a Gand, Belgio. L’autore si interroga sul muro come elemento fisso in architettura, cercando di immaginare il modo in cui la separazione tra l’interno e l’esterno possa essere definita con una nuova logica.



Partecipazione nazionale della Croazia
Brod/The ship/La Nave: a floating pavillon for Croatia at the Venice Biennale
Commissario: Leo Modrčin
Un gruppo di importanti architetti croati, ai quali va il merito della forte presenza dell’architettura croata sulla scena internazionale in questi ultimi anni, si è riunito intorno al compito di progettare una struttura espositiva galleggiante con la quale presentare alla Biennale di Venezia l’arte e l’architettura del proprio paese. Rimorchiata attraverso l’Adriatico su una chiatta delle dimensioni approssimative di 10x20x3m, la struttura si propone come il mezzo per definire il momento attuale dell’architettura croata e coinvolgere il pubblico nell’operazione.





Partecipazione nazionale della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca
Natural Architecture    commissario: Radomìra Sedláková; espositori:  Martin Rajniš e e-mrak
Le esperienze vissute durante i suoi viaggi nel terzo e nel quarto mondo, fra popolazioni indigene mai raggiunte dalla civiltà, hanno portato l’architetto Martin Rajniš dopo più di trent’anni di acclamata pratica architettonica a una radicale rivalutazione del rapporto tra natura e cultura.



Partecipazione nazionale della Francia
Metropolis?     Commissario/curatore: Dominique Perrault
Cinque città, Bordeaux, Lione, Marsiglia, Nantes e Parigi. Cinque attori famosi sono stati chiamati dall’architetto e urbanista Dominique Perrault, curatore e produttore delegato del padiglione francese, a illustrare le sue idee sullo slittamento storico-geografico da città (spazio definito, forma edificata)a metropoli (territorio in cui si alternano pieni e vuoti).
Il “vuoto” in quanto spazio che allaccia piuttosto che separare viene abilitato a l’averne compresa l’importanza politica, economica e sociale, conduce a una prospettiva positiva e a un’entusiastica appropriazione. Tutta la mostra del padiglione è comunque esultante ed essenzialmente filmica, ma l’interazione tra schermi e specchi accresce esponenzialmente immagini e sensazioni, prducendo una immersione dei sensi che permette al visitatore di meglio comprendere le sfide della metropoli del XXI secolo nella sua realtà futura e strategica.


Partecipazione nazionale del Canada
Hylozoic Groud     Commissari: Philip Beesley Architect Inc. (PBAI); espositore: Philip Beesley
Hylozoic Groud  è un  ambiente interattivo e stimolante fatto di decine di migliaia di componendi digitali installate con microprocessori e sensori reticolari. La fragilità vetrosa di questa foresta artificiale è il risultato di una struttura reticolare di acrilico ricoperta da una rete di fronde, filtri e vibrisse meccaniche interattive. Sensori tattili e attivatori in una lega a memoria di forma creano onde di movimento respiratorio diffuso, attirando i visitatori in una luccicante foresta di luce. Il nome del progetto fa riferimento all’ilozoismo, l’antica credenza secondo cui la materia possiede vita.


Partecipazione nazionale della Germania
Sehnsucht   commissari: Die Walverwandtschaften – München Zürich Boston
La mostra cerca di svelare il cuore emotivo dell’architettura, intensificando la sensibilità del visitatore verso questa qualità, intangibile ma essenziale, del nostro ambiente dificato. Non si è seguito il percorso convenzionale di rappresentare l’architettura attraverso modelli, piante e fotografie, bensì creando degli spazi atmosferici per stimolare i sensi e favorire l’interazione dei visitatori. Il padiglione al pari di un moderno saloon, si trasforma in uno spazio di incontro e di riflessione interdisciplinare sulla sensibilità individuale e collettiva nel campo dell’architettura contemporanea.

Partecipazione nazionale del Giappone
Tokyo Metabolizing   commissario: Koh Kitayama; espositori: Yoshiharu Tsukamoto, Ryue Nishizawa
Tokyo ha una struttura basata sull’aggregazione di edifici indipendenti fra loro e è quindi capace di accogliere con facilità i singoli cambiamenti e, soprattutto, ci indica che tipo di architettura è necessaria alle nostre vite. Yoshiharu Tsukamoto e Ryue Nishizawa hanno sviluppato un’architettura e una teoria architettonica urbana all’avanguardia. Attraverso questa mostra introducono il loro lavoro e fanno luce sull’immagine di Tokyo come città che ha al centro la vita quotidiana.




L'edizione del 2010 della Biennale di Architettura di Venezia, conclusasi il 21 Novembre, poneva l'accento sulla funzionalità, sulla multeplicità delle forme, sull'architettura considerata come luogo di incontro di popolazioni differenti, da qui il titolo "People meet in Architecture".

Noi studenti, attualmente coinvolti nel progetto di allestimento di una mostra assieme all'artista Giorgio Tentolini, abbiamo preso in considerazione il filone logico che collega l'edizione della Biennale al tema "Architettura e Pubblicità", tema predominante da cui cerchiamo di non allontanarci.

Abbiamo valutato la sensorialità delle installazioni esposte nell'Arsenale, l'esempio più eclatante è la Stanza delle Nuvole, la volontà di coinvolgere lo spettatore da tutti i punti di vista, sorprenderlo con esperienze tattile, olfattive, non più solamente visive.

Stiamo valutando il carattere pubblico, quasi democratico della Pubblicità, e quale arte è più pubblica e pubblicitaria di un'architettura?

La Biennale di Architettura forse rappresenta proprio questo bisogno del mondo di incontrarsi, di mescolare diverse culture, diversi approcci di una stessa passione.

Architettura come luogo di incontro? Installazioni visionarie come scorci di contemporaneità? People come fruitori di nuovi spazi emergenti o semplici spettatori di un'architettura iconica e pubblicitaria?

Sono domande a cui stiamo cercando di rispondere, senza presunzione, senza fretta.


giovedì 25 novembre 2010

Pensare per fare: un laboratorio formativo

Questo blog nasce con l'esigenza di raccontare un'esperienza formativa importante che noi studenti dell'Università di Parma stiamo vivendo. Diciotto teste, diciotto visioni che partecipino attivamente ad un progetto che riguarda una passione comune: l'arte.
Frequentiamo il corso della professoressa Zanella "Storia e teorie delle esposizioni e degli allestimenti". Chi proviene dalla Facoltà di Architettura, chi da Lettere e chi dalla Laurea Magistrale in Storia dell'Arte e dello Spettacolo. Come siamo finiti a lavorare insieme?
All'interno del corso, si è deciso di creare un tema principale, "Architettura & Pubblicità", da cui partire per organizzare in ogni dettaglio tre differenti mostre. Esistono delle affinità tra architettura e pubblicità? Sono due espressioni della medesima arte oppure due filoni divergenti? Sono le due domande a cui stiamo cercando di rispondere attraverso lo studio di tre artisti che ci sono stati proposti. Il nostro gruppo ha scelto un giovane artista di Parma, Giorgio Tentolini. Lo abbiamo incontrato, intervistato, sommerso di domande sollecitando nuovi argomenti e nuovi spunti da cui partire per organizzare questo progetto. Subito si è instaurato tra noi studenti e il giovane artista un rapporto di complicità e di alchimia creativa.
Ogni componente del gruppo ha un suo compito preciso, basandoci sulle capacità individuali abbiamo scelto e valutato il nostro ruolo. Jennifer e Gabriella, si occuperanno della curatela della mostra; Maddalena, Rossella e Rossana, dell'allestimento nella cornice tardocinquecentesca del palazzo della Pilotta; Patricia, Fiorella e Stefania delle ricerche bibliografiche; Daniela, con l'aiuto di Alice della grafica e del sito web; Michele, Gianmaria e Valentina si occuperanno delle scritture saggistiche e critiche del progetto;
Martina curerà le pubbliche relazioni e coordinerà Francesca Emanuele ed Ismael nella promozione finale dell'evento.
Io, Lorenzo, curerò e aggiornerò questo blog che diventerà il nostro "diario di bordo", il diario di questa esperienza formativa e stimolante. Vi proporremo le nostre idee e di cercheremo di guidarvi nelle opere di Giorgio Tentolini.